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L’Officina, una volta...

Per tutti gli altri era “La Marzocco” per gli addetti che ci lavoravano era “l’Officina”.

Fu costruita nel corso del 1960 su progetto dell’architetto Aladino Bini.

Il terreno su cui insiste l’edificio fu acquistato, insieme ad una abitazione, per 22 milioni di lire dell’epoca.

I costi di edificazione lievitarono dai 66 iniziali a 90.

La parte produttiva era divisa in due sezioni: una era l’officina meccanica (dove nascevano le macchine per caffè e gli altri prodotti della gamma LM dell’epoca), l’altra era la falegnameria dove i “mastri falegnami” realizzavano, partendo dalle sezioni di tronco fino alla finitura, complementi d’arredo per bar e ristorazione.

I materiali principali utilizzati nell’edificio erano il cemento, il vetro, il klinker rosso, e il ferro.

I colori scelti per le pareti erano il verde, il giallo, e l’azzurro per le tende laterali.

Le porte, in legno e vetro satinato, riportavano il fregio del leone e le iniziali B (Bambi) e M (Marzocco).

Tutti gli arredi della fabbrica furono realizzati internamente.

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